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Luana De Vita

Luana De Vita

DOTT.SSA LUANA DE VITA

Psicologa, Psicoterapeuta Cognitivo Sistemico Post-razionalista, Ipnosi-terapeuta Ericksoniana;  

 

Criminologa Esperta in Scienze Forensi;

 

Specialista in Disturbi Alimentari, fobie, ansia, attacchi di Panico, disturbi dell’Umore; Psicologia del Benessere; Comunicazione Efficace; Intelligenza Emotiva;

 


Giornalista free lance, collaborazioni con diverse testate nazionali (Il Messaggero, Edizioni idea Donna, Per Me, Donna Moderna);

 

Consulente Tecnico di Parte Penale e Civile. Si occupa in particolare di Vittimologia, studio della sfera bio-psico-sociale della vittima e conseguenze, danni biologici, aspetti psicologici del trauma, reazioni sociali sia in termine relazione strette (parenti, gruppo secondario) che in relazione alle agenzie di controllo, forze dell’ordine, tribunali. Le attività di ricerca e intervento sono mirate ad un’azione preventiva così come alle attività d’intervento, di emergenza e supporto alla vittima nonché alla valutazione dell’evento criminale sia da un punto di vista “criminogenetico” che “criminodinamico”.

 


Ha pubblicato per Edizioni Nutrimenti: Mio Padre è un chicco di grano (2004), Trenta chili (2006), Il Volo del Cuculo, 1978-2008 trent’anni senza manicomi (2008).  

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IL VOLO DEL CUCULO

 

1978-2008: trent’anni senza manicomi

Prefazione di Lucia Annunziata

Con uno scritto di Paolo Villaggio

TRENTA CHILI

MIO PADRE E' UN CHICCO DI GRANO

Trenta chili, troppo pochi per vivere. La storia di una ragazza che ha percorso quasi vent’anni contando i grammi che la separavano dalla vita, dagli affetti e dalla paura, correndo tra un ricovero e l’altro, inseguendo i numeri di una bilancia, contando i chicchi di riso in un piatto. Alle origini un abuso, l’infanzia vissuta a metà e poi il nulla. La consapevolezza della menzogna, la paura di non avere più qualcosa di vero, di non essere mai stata vera. L’incontro con i medici, con i reparti di psichiatria e di medicina generale, la famiglia, gli amici, la solitudine e il cibo: unico vero amico-nemico.

Una figlia e suo padre, paziente psichiatrico per quarant’anni. Il racconto lucido, duro, a tratti persino spietato, di cosa significhi in Italia convivere con la malattia mentale. ..

A quasi trent’anni dalla sua approvazione, la legge 180, quella che ha chiuso i manicomi, continua a presentare un punto debole: l’assenza di qualsiasi riferimento al ruolo delle famiglie, chiamate però a farsi carico dei pazienti psichiatrici nella vita di tutti i giorni. Spesso fra l’arroganza degli psichiatri e l’insensibilità di un sistema sanitario che pretende e giudica, ma raramente accoglie.

Maggio 1978: è tempo di aprire porte e portoni. Con la legge 180 i manicomi restituiscono la follia alla normalità, la vita fino ad allora segregata viene consegnata alla routine di tutti i giorni, di qualunque casa, di ogni strada del nostro paese. Dignità di cittadinanza, dignità di cura, salute mentale e non malattia.

Che cosa è successo da allora? Dove sono andati i malati, i medici, gli operatori? Siamo riusciti davvero a cambiare il mondo del disagio psichico? E quanto è penetrato nel mondo dei ‘normali’ il senso profondo di questa rivoluzione tutta italiana?

Attraverso un percorso fatto di cronaca, riflessioni, storie personali – e grazie alle testimonianze dirette dei protagonisti raccolte in un dvd – il volo del cuculo racconta trent’anni di storia di una legge, che sono anche trent’anni di storia di un paese e della sua cultura.

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